Ilija Soskic
  
	Nacque a Decani, località Montenegrina della ex Jugoslavia, 
	nel 1934. Tra i primi autori dell'arte di comportamento insieme a Luigi Ontani. 
	Dal 1969 si trasferisce in Italia, a Bologna, e dal 1973 a Roma dove 
	frequenta l'ambiente sovrannazionale delle Gallerie Gap e l'Attico; tornerà 
	nella sua terra solamente per assistere e testimoniare i disastri della guerra. 
	Il suo lavoro, che si orchestra tra azione performativa, fotografia e video, tende a fondere in un'elaborazione altamente critica elementi 
	culturali e politici, mitologie ed elementi drammatici della natura: un percorso 
	che offre ampio spazio alla dimensione progettuale condensandone la natura concettuale.	
	
	 
	Il 2 novembre 1975 Ilija Soskic si reca sul luogo dell'omicidio nove ore 
	dopo la scomparsa dello scrittore-regista Pasolini dove partecipa, 
	insieme ai "ragazzi di vita",
	 ad una funzione post-mortem di cui lui diventa portatore di una memoria attraverso le sue 
	 foto "Tableaux Ilija Soskic". Per questa occasione espone 10 fotografie a 
	 colori inedite,
	  un testo scritto di suo pugno su quanto ha vissuto ed infine ripropone, mediante 
		"un'installazione", il cerchio funebre dei "ragazzi di vita". 
	  I suoi scatti  
		non sono una testimonianza giornalistica della tragedia, piuttosto attimi colti e 
		rivissuti mediante il suo occhio-obiettivo, che riprende anche i 
		segni e le orme 
		lasciate sul terreno qualche ora prima. L'azione che egli compie è la messa in scena 
		che registra e svela in profondità l'effimero attimo di quel tempo e di quel luogo,
		 rendendolo eterno grazie all'autenticità del suo procedimento attivo, cioè grazie 
		 all'arte.